Artisti di strada, chi sono, cosa fanno e quali sono i migliori - Glamcasamagazine

2022-10-22 20:17:57 By : Ms. Thea Lee

Con la definizione di artista di strada, oggi si indica generalmente un qualsiasi artista che si esibisce in luoghi pubblici, gratuitamente o richiedendo una piccola offerta. Le esibizioni di questi artisti sono molto varie, l’unica costante è quella di offrire al pubblico dell’intrattenimento. Ma scopriamo insieme chi sono, cosa fanno gli artisti di strada e chi sono i più conosciuti.

Gli artisti che si esibiscono in strada possono essere musicisti, maghi, mimi, giocolieri, ecc. Se si parla invece di street art e di street artist, in genere si pensa maggiormente ad artisti che utilizzano tecniche come graffiti, murales, spray art, ma anche installazioni, land art, ecc. In questo articolo ci concentreremo in particolare proprio su questi, ovvero su quei creativi, che per varie ragioni spesso scelgono come supporto per le proprie opere non un foglio o una tela, ma un muro, un treno o un’impalcatura.

Gli street artist negli ultimi anni sono sempre più spesso considerati artisti a pieno titolo, non dei vandali, ma dei creativi che, pur operando spesso nell’anonimato e nell’illegalità, hanno saputo ritagliarsi una crescente visibilità e in molti casi ottenere un notevole apprezzamento da parte di pubblico e critica.

Nel giro di pochi decenni e con un’ulteriore accelerazione negli ultimissimi anni, i graffiti ed altre espressioni di arte urbana si sono guadagnati una maggiore dignità e complici i social network hanno raggiunto una platea di estimatori molto ampia, in ogni parte del mondo.

La Stencil Art ha come obiettivo la realizzazione di “graffiti” tramite l’utilizzo di uno stencil, ovvero una maschera sulla quale viene in genere spruzzata vernice spray. Tra i più noti a usare ampiamente questa tecnica c’è Banksy.

La sticker art, è una forma di street art in cui l’immagine e il suo messaggio sono veicolati da un adesivo.

Questa tecnica si basa sull’utilizzo di un particolare liquido adesivo, composto da acqua ed amido (a volte viene chiamata colla di farina), utilizzato dagli street artist per far aderire i propri disegni, poster, foto, ecc. ad una parete. L’artista prima distribuisce in maniera uniforme uno strato collante liquido, successivamente stende sulla parete umida il proprio lavoro, solitamente in carta, che viene poi coperto con un secondo strato di colla. Tra gli artisti di strada più noti ad usare questa tecnica in Italia c’è ad esempio TvBoy.

Pensando ai mosaici i più penseranno ad opere d’arte del passato, ma in realtà sono più d’uno gli street artist che usano questo mezzo per esprimersi nella contemporaneità, spesso con esiti veramente interessanti e originali.

Pensiamo ad esempio all’artista francese noto come Invader che ha usato il mosaico per riprodurre i pixel dei videogame a 8 bit degli anni ’70 e ’80 (come Space Invaders del 1978).

Lo Yarn Bombing è una tecnica che consiste nel ricoprire le più svariate superfici, ad esempio alberi, carrelli della spesa, biciclette, panchine, ecc. con tessuti di cotone colorati e lavori fatti all’uncinetto. L’obiettivo è quello di dare un po’ di colore e calore all’ambiente urbano, di sorprendere e anche di incuriosire e divertire.

L’interesse per la street art è cresciuto molto negli anni e oggi sono numerosi gli eventi, in Italia e ancor più all’estero, dedicati alle varie forme d’arte che rientrano nella definizione.

Questo festival di street art è ormai un importante appuntamento per la comunità locale di artisti e creativi, ma non solo è anche in grado di attrarre non pochi turisti e curiosi. L’evento è utile per celebrare e valorizzare al meglio l’eccellenza creativa del territorio e per oltre una settimana consente agli artisti che lo desiderano di decorare le strade delle città della Florida con le loro opere, spesso veramente scenografiche e sorprendenti.

A Bristol, artisti come Banksy usano le strade come loro tele ormai da molto tempo, quindi non c’è da stupirsi che il Bristol Upfest sia diventato il più grande festival di street art d’Europa. Essendo la capitale britannica della street art Bristol è la cornice ideale per un evento di questo tipo.

Questo festival si svolge nell’arco di pochi e intensi mesi e in genere prende il via a maggio. Un notevole numero di opere d’arte colorano le strade di Grenoble e di altre città durante questo periodo. Solitamente, artisti da ogni parte del mondo sono invitati a partecipare e a condividere la propria creatività in questo bel festival.

L’Afri-cans street art fest si svolge in Uganda, ma accoglie per due giorni l’anno artisti da tutto il mondo. Non solo graffiti, ma musicisti e ballerini prendono parte a questa celebrazione sempre dinamica e vitale dell’arte di strada, rappresentata in tutte le sue possibili forme.

Non sempre si ha la possibilità di ammirare il processo creativo dietro un’opera, questo festival vuole invece svelare il mistero dietro la creazione. HK walls di Hong Kong mira, almeno per una settimana all’anno, nel mese di marzo, a far vivere a tutti un’esperienza intensa nel rapportarsi con la street art.

Un importante evento culturale che mette in risalto i migliori creativi e street artist del Canada in un festival di due settimane, imperdibile per qualsiasi appassionato.

Il Brisbane Street Art Festival vede durante 2 settimane la creazione di oltre 40 opere d’arte in città. Vanta inoltre un imponente programma di eventi collaterali, sempre di notevole qualità e interesse, che vanno di pari passo con la creazione delle opere, ampliando l’offerta culturale dell’evento.

IPAF è iniziata nel 2014 nell’isola di Holbox, in Messico. Il suo obiettivo principale era quello di potenziare l’iniziativa del progetto, “Dreaming for Holbox”, che aveva iniziato a reclutare artisti dal 2012 con l’intenzione di catturare i sogni dei cittadini, rappresentandoli sui muri.

Ancora oggi il progetto si basa su una visione inclusiva che ispira le persone a collaborare, aprendosi sempre di più ad un contesto globale, promuovendo la cultura, la cura dell’ambiente e la conservazione degli spazi pubblici.

L’Italia è una meta ambita dagli street artist stranieri ed è anche stata capace di dare i natali a ottimi creativi, conosciuti da noi e nel resto del mondo. Non poteva quindi che ospitare, come molti altri grandi paesi, dei festival di arte urbana, eccone alcuni.

Dal 6 al 16 Giugno 2019 le città di Padova e di Abano Terme hanno ospitato la prima edizione di Super Walls – Festival Biennale della Street Art, un’iniziativa che ha visto la partecipazione di vari artisti italiani e francesi e che ha avuto come obiettivo la riqualificazione del territorio urbano e suburbano mediante l’apporto culturale che questa forma d’Arte ha mostrato di poter dare, come ad esempio a Rennes e Parigi in Francia, Berlino in Germania, ecc. La manifestazione permette agli artisti selezionati di dipingere, ognuno con il proprio stile, alcune superfici messe a disposizione da soggetti pubblici o privati.

Il festival Subsidenze ha contribuito con il passare degli anni e delle sue edizioni a rendere Ravenna una delle destinazioni ideali per gli amanti dell’arte di strada. Ogni anno vi partecipano street artist di fama internazionale, come Millo, Jim Avignon, Tellas e tanti altri, che intervengono in diversi quartieri della città.

Sempre rimanendo in Emilia Romagna, va senza dubbio citato il Murali a Forlì, considerato a tutti gli effetti uno dei festival di street art più importanti del nostro paese.

Il progetto prevede interventi artistici su più livelli del tessuto urbano e punta a valorizzare e promuovere al meglio questa forma d’arte, ancora oggi, inevitabilmente, spesso dai confini sfumati, ma alla quale si tende sempre più a riconoscere, come è giusto che sia un notevole valore creativo e comunicativo.

Memorie Urbane è un festival nato nel 2011 con l’obiettivo di far conoscere e di valorizzare al meglio l’arte contemporanea e in particolare quella urbana, considerandola come arte di frontiera e ponendola a stretto contatto con il territorio. Sviluppato in 13 città del centro-sud Italia (tra Lazio e Campania) il Festival a già avuto parecchie edizioni e ha favorito ben 240 interventi realizzati da 120 artisti, provenienti da tutto il mondo, che spesso hanno letteralmente cambiato in meglio il volto dei luoghi coinvolti.

Fino a pochi decenni fa gli artisti di strada difficilmente emergevano dall’anonimato, alcuni erano conosciuti unicamente nel loro ambiente, attraverso i loro tag o nomi d’arte. Oggi di alcuni artisti di strada conosciamo l’identità, altri continuano ad operare nell’anonimato (anche probabilmente per scelte di marketing), ma hanno comunque raggiunto una grande visibilità.

L’arte di strada, nelle sue diverse forme, è diventata, potremmo dire, di moda. Questo ad alcuni puristi fa storcere il naso, ma a conti fatti è un’evoluzione che probabilmente ha fatto più bene che male al “movimento” globale della street art.

Milano è una delle indiscusse capitali italiane (e non solo) per l’arte di strada. Lo street artist italiano Blu vi ha operato spesso e si è fatto conoscere e apprezzare per i suoi murales socialmente provocatori che l’hanno reso famoso anche all’estero.

Utilizza della comune pittura per pareti e rulli montati su aste telescopiche per produrre lavori di grandi dimensioni, spesso davvero interessanti.

Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo, è uno street artist italiano che sorprende per i suoi murales in bianco e nero intervallati da lampi di colore accesi.

A Milano sono presenti sue opere: LOVE SEEKER e Heart Slingshot, entrambe al Giardino delle Culture.

Marco Burresi,  meglio noto  con lo pseudonimo Zed1, è  uno street artist toscano, che a Milano in via Brembo è intervenuto con “CUCIMILANO“, inserito nel circuito del museo a cielo aperto Maua.

Tra gli artisti che hanno realizzato opere al Quadraro di Roma ci sono Alice Pasquini, Zio Ziegler, Gary Baseman, Lucamaleonte, Jim Avignon, Nicola Alessandrini, Diavù, Ron English, Daniele Tozzi e tantissimi altri nomi della scena nazionale e internazionale.

Un altro quartiere decisamente molto noto a Roma per la street art è Tor Marancia che nel 2015 è stato protagonista del progetto Big City Life realizzato da 999Contemporary con l’obiettivo di trasformare la zona in un “museo condominiale”.

Anche San Basilio e Rebibbia, sono due luoghi straordinari non solo della nostra capitale, ma a livello europeo, per ogni amante dell’arte urbana. Vi si trovano, tra le altre, opere di Hitnes, Liquen e Agostino Iacurci.

JR si  definisce un “fotograffista” ed è  appunto diventato famoso per le fotografie giganti che scatta, stampa ed attacca sui palazzi. Il suo lavoro vuole raccontare l’umanità ed è stato visto su muri di tutto il mondo, da Parigi al Brasile.

Maya Hayuk è un’artista di Brooklyn famosa perché nelle sue visione psichedeliche, riesce a creare un fantastico connubio tra arte di strada e artigianato ucraino, con rimandi ad antichi mestieri e saperi, come il ricamo tradizionale.

Olek (Agata Oleksiak) è nata in Polonia, ma vive a New York. Famosa per essere una maestra dell’uncinetto, ha realizzato opere di street art attraverso il ricamo. I suoi lavori sono molto concettuali e per interpretarli bisogna sforzarsi di andare oltre il loro forte impatto visivo.

Banksy è un artista e writer inglese che non necessita di presentazioni, è considerato uno dei maggiori esponenti della street art e la cui vera identità rimane ancora sconosciuta, nonostante supposizioni e teorie sulla stessa certo non manchino. Le sue opere sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica internazionale, la cultura, l’economia globale, l’ambiente e l’etica.

Oggi i social sono spesso una grande vetrina per la creatività e questo vale anche per gli artisti di strada che spesso online, possono contare su numerosi follower. Tra i social più interessanti se parliamo di street art c’è sicuramente Instagram, ecco alcuni artisti che lo usano e che meritano di essere seguiti.

Banksy è lo street artist più famoso del mondo e spesso usa Instagram per diffondere le sue idee o per confermare l’attribuzione di alcuni lavori. Nel difficile periodo del lockdown ha tenuto compagnia con i suoi topi a oltre 11 milioni di followers e di sicuro continuerà a stupirci, anche attraverso questa piattaforma.

KAWS è uno degli artisti contemporanei più apprezzati non solo della street, ma anche della pop art. Americano, dagli anni ’90 lavora a New York lavorando soprattutto nelle periferie della città, dove interviene con graffiti, satirici e polemici, ispirati alle pubblicità più note.

Molte sue opere se la prendono con icone pop, come Topolino della Disney o il pagliaccio di McDonald.Su Instagram conta su circa 4 milioni di followers e questo gli ha permesso di avviare numerose collaborazioni importanti, ad esempio con Nike.

Tatsuya Tanaka è nato a Kumamoto in Giappone. Dall’aprile 2011 ha creato Miniature Calendar, un progetto completamente online che gli ha permesso di diventare molto popolare su Instagram in tempi rapidi. Crea quasi giornalmente dei surreali diorami in scala, che vengono poi fotografati e pubblicati su vari social, per sorprendere, divertire e far riflettere.

Fotografo e streetartist francese, JR espone oggi pezzi della sua arte in tutto il mondo e spopola anche sui maggiori social. I suoi collage fotografici hanno attirato l’attenzione di tantissimi iscritti a Instagram, dove il suo lavoro che parla di identità e libertà ha potuta raggiungere il grande pubblico, grazie a progetti come Portrait of a Generation, Face2Face e FacesPlaces.

L’arte di strada in Brasile affronta spesso temi importanti, come economia e politica. I gemelli Os Gemeos, Otavio e Gustavo, si muovono in questa direzione con lavori dallo stile onirico ricchi di citazioni del folklore sudamericano. Con più di un milione di followers su Instagram la loro arte di diffonde per il mondo, in modi difficili anche solo da immaginare fino a pochi anni fa.

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